Cari lettori, non potevamo che arrivare d’estate. Quando il cibo va in decomposizione dentro i bidoni dell’umido a causa delle alte temperature, i vostri pranzi si svolgono all’aperto e le notizie viaggiano a rilento sullo schermo dei vostri smartphone di ultima generazione.
Qualcuno ha il coraggio di portare sotto l’ombrellone il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport fa ancora da regina per via del calciomercato, i tormentoni estivi occupano tutte le frequenze della Radio e la televisione ripropone film western e puntate di programmi ormai datati.
Il Covid-19 sembra essere solo un brutto ricordo, non occupa più le prime pagine dei giornali o i palinsesti delle maggiori emittenti televisive italiane. Non è più argomento di discussione o liti familiari (trovi sempre un parente negazionista) mentre i virologi sono tornati ad occuparsi di virus meno notiziabili ma non per questo meno letali.
È tornato il caldo insopportabile, la stagione degli incedi viene e va. Di colpo ci accorgiamo che il clima e l’ambiente non sono solo temi da G7 o Fridays For Future ma comportano problemi e aprono grandi questioni da affrontare. Tutto ciò mentre aumenta il costo dell’energia e quello di beni di prima necessità a causa dell’inflazione. L’Italia studia le mosse per ridurre la sua indipendenza energetica dai paesi esportatori, qualcuno torna a parlare di nucleare, altri continuano a sostenere, invece, che il climate change sia un complotto, come gli altri, ordito dal nuovo ordine mondiale che ci vuole Zitti e Buoni!
Non potevamo che arrivare nella la stagione dei governi balneari, delle crisi di maggioranza, degli scandali e dei divorzi che non hanno a che fare con la politica ma che contribuiscono a tenere in vita riviste come Chi. La stagione dei cosiddetti (ir)responsabili, pronti a salvare esecutivi o lasciarli annegare in mare a scapito dei traghettatori di anime (parlamentari), che con le loro scissioni e con i loro partiti determinano ancora la vita politica di un Paese.
Non potevamo scegliere un periodo migliore
In ferie forzate andrà presto Boris Johnson che lascerà il numero ’10 di Downing Street, col benestare del suo stesso partito, dopo essere stato travolto dallo scandalo Pincher e aver attraversato la Manica a suon di “Brexit !” per negoziare con l’UE durante il suo mandato. Con i resti del trumpismo dovrà invece fare i conti Joe Biden dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha spazzato via il diritto costituzionale all’aborto abolendo la storica sentenza Roe vs Wade, pietra miliare in tema di diritti civili.
Insomma, non potevamo scegliere data migliore per arrivare sui vostri dispositivi con contenuti di approfondimento. E non potevamo scegliere un clima migliore o peggiore per inventarci un sito di informazione, in un periodo di grandi cambiamenti che investono la nostra società e l’ecosistema mediale stesso.
Quando abbiamo pensato a Le Mosche abbiamo immaginato una piattaforma online capace di indagare la realtà senza fermarsi alla semplice notizia. Dietro la ricerca, la scelta, la proposta dei nostri contenuti ci saranno sempre le storie, i fatti e non le fake-news o i titoli da clickbait.
Non andremo in letargo con l’arrivo dell’autunno, continueremo a posarci sulle cose che contano, saremo fastidiose, andremo spesso controcorrente, voleremo basso per osservare i fenomeni da vicino. Avanti con le nostre idee, accomunati da una visione di giornalismo indipendente e di qualità.
Adesso che tutto questo è realtà, non vi resta che leggerci !
2 risposte
Grande Antonio, bellissima iniziativa!!
Molto interessante, vi seguiro’ con vero piacere, grazie.